Alla luce di quanto sta emergendo in merito al tasso di
disoccupazione nazionale (8,4%) ed
europeo (9,3%) vale la pena provare a capire se anche gli
ingegneri debbono preoccuparsi del posto di lavoro o possono dormire sonni tranquilli.
L’ultimo rapporto
Alma Laurea parla di un forte aumento della disoccupazione tra i giovani laureati di I e II livello e sottolinea il paradosso per cui i laureati di II livello (laurea specialistica) risultano quasi svantaggiati dalla loro eccessiva preparazione. In effetti il grado di istruzione non sembra aver protetto i giovani dalla crisi.
La partecipazione al mondo del lavoro è calata in misura maggiore per i laureati rispetto ai giovani diplomati e a essere colpite insieme alle professioni operaie e del settore industriale, sono state proprio
le professioni tecniche più qualificate come
ingegneri, architetti, medici e ricercatori. Mentre a registrare un aumento dell’occupazione sono stati esclusivamente i settori della ristorazione e gli esercizi commerciali.
Il fatto che il numero di ingegneri disoccupati oggi sia maggiore che in passato... non significa che questa non sia ancora una delle professioni più "sicure". Come ho evidenziato nel
precedente post, quello dell'ingegnere è ancora uno dei mestieri
meglio remunerati in Italia e soprattutto da ancora una
ragionevole certezza di assunzione dopo la laurea.